email marketing 2020

13 trend per la tua strategia di email marketing nel 2020

I mercati hanno parlato: con l’inizio del nuovo anno si moltiplicano i segni che indicano nella strategia nei confronti dell’email marketing per il 2020 una componente importante per la vita delle aziende, in particolare quando si tratta di promozione del brand e di coinvolgimento di clienti, sia consolidati che potenziali.

Nel suo ultimo report sullo stato dell’email marketing, Demand Metrics snocciola le opinioni delle imprese che usano stabilmente questo strumento nel lavoro di tutti i giorni.

Abbiamo selezionato per te alcuni trend che secondo noi sono i più interessanti.

Obiettivo – promuovere la crescita del brand

statistiche email marketing

1 – Investire tempo e risorse nell’email marketing si dimostra essere un valore aggiunto. Le aziende che fanno campagne in modo professionale vedono i risultati e un ritorno in termini di maggiore conoscenza del brand e interesse verso l’azienda.

2- I dati raccolti tra le aziende dimostrano che l’uso ragionato di una piattaforma di email marketing è tra le componenti che favorisce la crescita, pur non potendo costituire l’unico rimedio di fronte a uno stato di crisi.

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Sfida – ottenere l’attenzione degli utenti

3 – La “gara” per conquistare l’attenzione dell’utente all’interno della sua casella di posta rimane la principale sfida dell’email marketing nel 2020. Per questo, investire per aumentare l’efficacia delle campagne di email marketing (attraverso l’uso di piattaforme professionali) pagherà in termini di tassi di apertura delle email più elevati.

4 – Se l’obiettivo è aumentare ricavi e fatturato, l’email marketing si dimostra uno strumento ottimale e i tassi di apertura delle campagne sono migliori rispetto a chi invia le email solo a scopo informativo e magari in modo saltuario.

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5 – Le imprese si organizzano aumentando l’uso di risorse e competenze affidate a terzi, sia attraverso l’outsourcing oppure la collaborazione tra risorse in house ed altre esterne. Le aziende B2C sono più disposte a investire in risorse esterne per supportare le attività di email marketing.

Strategia – usare servizi professionali

6 – Quali sono le tattiche in uso da parte delle aziende che godono di tassi di apertura delle email medio-alti (dal 16% in su)? Ai primi posti troviamo la personalizzazione delle email e dell’oggetto, il lavoro per migliorare la deliverability e la manutenzione delle liste di contatti. Sono aspetti per cui è necessario servirsi di piattaforme professionali dotate di funzionalità più performanti, proprio come Emailchef.

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7 – La sola area in cui nel tempo si è manifestata una variazione notevole, decisamente salutare per il settore, è la riduzione dell’uso di liste di indirizzi email acquistate. Gli esperti di email marketing concordano sul fatto che i rischi derivanti da queste operazioni superano di gran lunga i vantaggi.

8 – Per un’azienda, lavorare con un processo consolidato di ottimizzazione delle email, per esempio prendere costantemente spunto dai rendimenti delle campagne passate, aiuta ad aumentare i tassi medi di apertura delle email.

Contatti – usare le informazioni

9 – Molte aziende che fanno email marketing non sfruttano affatto le informazioni di cui già potrebbero disporre riguardo ai loro abbonati. Secondo Demand Metrics, le imprese affermano di conoscere importanti preferenze degli utenti, tra cui tipo di dispositivo usato per leggere le email, l’orario di apertura dei messaggi e browser e client di posta utilizzati.

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10 – Oltre il 70% delle aziende sfrutta le tecnologie a disposizione per visualizzare l’anteprima delle email su vari dispositivi e client di posta. La generazione di preview è un solo un esempio di come la tecnologia sia a disposizione per aiutare chi fa email marketing a migliorare le azioni promozionali.

Performance – generare conversioni

11- La relazione tra i tassi di apertura e di clic non è così intuitiva come alcuni potrebbero pensare. In linea generale, più aperture causano un maggior numero di clic sulle call to action. Ma un messaggio con un oggetto convincente, inviato da una società che fa parte di una whitelist certificata, potrebbe non generare clic a causa di un testo scritto male nel corpo dell’email.

12 – Ovviamente, il rendimento di un messaggio di posta elettronica ben confezionato soffrirà a causa di una riga dell’oggetto scritta senza cura o da un mancato testing per verificare la visualizzazione su client e device vari..

13 – La relazione open e click rate suggerisce, più di qualsiasi altra cosa, che i professionisti che seguono le buone pratiche per massimizzare l’apertura delle email si impegnano allo stesso modo nella creazione di messaggi che generano conversioni.

Conclusioni

Il costo delle piattaforme di email marketing nel 2020 è ancora basso rispetto ad altri canali (es. social network e Google Ads), soprattutto di fronte al ritorno di investimento che è reso possibile da un’attività costante e pianificata. La strategia principale consiste in:

  1. Inviare le email col tempismo corretto, in modo che arrivino a destinazione nella casella di posta degli utenti nel momento in cui è più probabile che la vedano;
  2. Creare oggetti email e contenuti editoriali che generino il massimo tasso di apertura, anche nell’ottica di abituare gli utenti alla qualità dei tuoi messaggi;
  3. Strutturare i messaggi in base a strategie che generano altrettanti clic (conversioni).

Volendo fare un elenco delle virtù del professionista dell’email marketing, potremmo riassumere che:

  • Si mette alla prova con obiettivi ambiziosi, perché questo è di stimolo quando si tratta di realizzare una buona campagna di email marketing;
  • Usa strategie che vanno dal coltivare la deliverability al lancio di campagne di riattivazione per gli utenti che hanno smesso di interagire con l’azienda;
  • Tiene le liste dei contatti pulite da indirizzi email che hanno fatto bounce o si sono disiscritti;
  • Si ispira alle campagne email passate per ottimizzare sempre più la riga dell’oggetto;
  • Non teme di sperimentare le tecnologie come anteprime di invio, blacklist e whitelist per inseguire tassi di apertura più alti;
  • È iscritto alle mailing list dei concorrenti, come ulteriore mezzo per essere il più possibile aggiornato.

E tu a che punto sei sulla strada per fare un ottimo email marketing?

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