In un piano di email marketing a lungo termine non può mancare una strategia per i messaggi automatici, i cosiddetti autoresponder o email transazionali. Il loro uso serve a integrare il lavoro fatto con le newsletter e permette di ottimizzare gli sforzi per aumentare le conversioni.
Come funzionano gli autoresponder? Non è niente di complicato, ma è meglio chiarire alcuni termini per cominciare.
Per definizione, l’autoresponder è una funzione propria di piattaforme e software di email marketing che lavora attraverso l’invio automatico, sempre e solo quando si presentano determinate condizioni, di messaggi preparati in anticipo e con un obiettivo preciso.
Gli autoresponder fanno parte della marketing automation (qui la definzione).
I messaggi delle campagne automatiche vengono inviati in modo sistematico, secondo serie di istruzioni chiamate flussi di lavoro o workflow. L’evento che fa scattare l’invio del messaggio, che è stato confezionato in anticipo per soddisfare una particolare funzione, prende il nome di trigger.
Per esempio, la funzione può essere dare il benvenuto a chi si è appena iscritto alla newsletter e il trigger è la sottoscrizione del form di registrazione.
A causa del trigger, che viene tarato su variabili personali dei singoli contatti, i messaggi automatici sono molto rilevanti per gli utenti e godono di un alto tasso di apertura e di clic e, di conseguenza, sono causa di maggiori conversioni.
In questo post ti presentiamo una serie di opportunità che puoi prendere in considerazione per sfruttare al massimo l’email marketing automatizzato di Emailchef.
Email di benvenuto
L’utente riceve l’email quando si registra su un sito internet oppure si iscrive a un servizio attraverso un form. Questo, che nella maggior parte dei casi contempla la sottoscrizione di una newsletter, può essere sistemato sul sito aziendale oppure su Facebook, su una landing page o altrove.
L’email di benvenuto fa in realtà seguito a un’altro messaggio automatico, ovvero sia l’email di opt-in. Molto spesso capita che le nuove iscrizioni a una newsletter arrivino attraverso un form che promette un incentivo in cambio della registrazione, per esempio un ebook da scaricare gratuitamente:
Le email di benvenuto rappresentano un primo e importante passo per consolidare l’identità del brand nei confronti dell’utente sottoscrittore.
Email di buon compleanno
È possibile programmare questo autoresponder se, in fase di registrazione dell’utente, gli è stata chiesta la data di nascita.
L’email di buon compleanno non si limita a fare gli auguri, ma offre anche un incentivo a interagire con l’azienda, per esempio attraverso un buono sconto personalizzato per un acquisto. In questo modo non solo otterrai conversioni più alte della media, ma offrirai un’occasione per interagire agli utenti meno attivi.
Se un periodo promozionale è già in corso di svolgimento da parte della tua azienda, l’email di buon compleanno è il modo giusto per spingere ulteriormente le vendite.
Email di riattivazione
Prendiamo come esempio uno qualunque tra i numerosi corsi di lingua online, quasi sempre usufruibili anche da app per mobile. Puoi star certo che, nel momento in cui interrompi gli accessi regolari alla piattaforma, arriveranno una o più email cadenzate nel tempo, per invitarti a fare nuovamente log-in e riprendere lo studio. Queste sono email di riattivazione.
La crescita del disinteresse è un fatto fisiologico per una parte degli utenti di ogni mailing list. Cercare di recuperarli attraverso un’email di riattivazione è meno costoso che ottenerne di nuovi.
L’email di riattivazione contiene sempre una call to action espressa in modo diretto e appariscente nei confronti dell’utente. Può essere uno sconto dedicato, un invito a valutare la qualità del servizio o un focus sulle ultime novità.
Email per recuperare il carrello
A chi non è capitato, navigando nei siti di ecommerce, di selezionare alcuni articoli per l’acquisto e poi abbandonare il carrello, senza procedere al pagamento? In questo caso, l’uso dell’autoresponder permette di sbloccare una parte significativa degli acquisti.
Questa email automatica può avere diversi tipi di contenuto. Puoi presentare nuovamente i prodotti lasciati nel carrello, oppure offrire uno sconto speciale sulle spese di spedizione. Puoi anche mettere in pratica una strategia di upselling e proporre prodotti correlati a quelli che l’utente ha abbandonato.
Come in tutti gli autoresponder, la personalizzazione del messaggio con i segnaposto è un aspetto molto importante. In questo caso le immagini dei prodotti non acquistati, con eventuali sconti in bella vista, sono altrettanto rilevanti.
Ecco come inserire i segnaposto all’interno di newsletter e autoresponder realizzati con Emailchef:
Email di upselling
Per definizione, l’upselling è la pratica commerciale di proporre l’acquisto di ulteriori prodotti rispetto a quelli inizialmente scelti dal cliente.
Questo autoresponder attinge dal comportamento di acquisto di ogni utente per inviare un’email con una selezione di articoli pertinenti con altri che ha già comprato.
L’obiettivo non è semplicemente vendere di più, quanto soprattutto tenere il ricordo del brand ben vivo nella mente dell’utente. Oltre a personalizzare l’email, puoi anche menzionare i prodotti acquistati in precedenza, in modo da suggerire la “ragione” per cui l’utente ha ricevuto l’email.
Un esempio è il cliente che ha comprato un obiettivo per macchina fotografica: a lui puoi proporre una grande varietà di accessori per fotografi e videoamatori.
Le email automatiche sono quindi uno strumento fondamentale per mantenerti in contatto con il tuo pubblico, concentrando il lavoro editoriale sulle newsletter vere e proprie.
Anche gli autoresponder necessitano di una manutenzione regolare. Il vantaggio è che, una volta impostati, svolgono una grande varietà di funzioni. Inoltre, come tutte le altre email, beneficiano delle statistiche di invio di Emailchef, grazie alle quali avrai le informazioni per aggiustare rapidamente le tue strategie.
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