Quali sono i 3 errori più comuni che spingono gli iscritti alla tua mailing list a non leggere i messaggi che invii.
Se hai iniziato a fare email marketing, saprai già che non basta inviare email per catturare immediatamente l’attenzione del tuo pubblico.
E in questi articoli torniamo spesso su un punto fondamentale per chiunque faccia email marketing: i contenuti che prepari per la tua mailing list devono essere validi, ben curati e interessanti, pensati esattamente per il pubblico che vuoi raggiungere.
Eppure può capitare che le persone, nonostante abbiano deciso di iscriversi alla tua mailing list, continuino a non aprire i messaggi che invii.
Nell’articolo di oggi voglio spiegarti esattamente a cosa prestare attenzione per evitare che le tue email siano destinate a cadere nell’oblio.
Ma se preferisci un formato video, qui sotto ne trovi uno in cui ti spieghiamo esattamente a cosa prestare attenzione quando prepari le tue email di marketing.
I 3 motivi principali per cui le email non vengono aperte
Se hai già letto l’articolo 7 consigli per far crescere la mailing list grazie a un form di iscrizione efficace, saprai già come raccogliere gli indirizzi delle persone interessate a ciò che offri.
Forse i tuoi iscritti hanno anche aperto le prime email che hai inviato, ma poi per qualche motivo cala il silenzio.
E in genere questi motivi sono 3:
- Magari il tuo nome mittente non è chiaro e le persone non ricordano velocemente chi sei;
- La tua riga dell’oggetto è ripetitiva e non è capace di catturare immediatamente l’attenzione delle persone;
- Il preheader non è altro che la prima frase della tua email.
In generale, dovresti puntare a fare un’ottima prima impressione già a partire dalle prime email che invii. E, se desideri saperne di più, ho preparato un articolo che parla proprio di come realizzare una perfetta email di benvenuto per la tua attività.
Ma andiamo con ordine.
Passo #1: prepara il tuo nome mittente.
Ti consiglio di utilizzare il nome e l’indirizzo aziendale di una persona reale che invierà le email.
Ad esempio, se vuoi mandare un’email a nome del servizio clienti della tua attività, non spedirla semplicemente a nome di customercare@latuaazienda.it.
Piuttosto, il mittente potrebbe essere Giorgio, che si occupa personalmente dell’assistenza clienti. Oltre a firmare l’email a suo nome (e magari inserire una sua foto a pie’ di pagina), assicurati che il messaggio venga inviato da un indirizzo email del tipo Giorgio@latuaazienda.it.
Passo #2: Cura la riga dell’oggetto.
L’oggetto è forse la parte più importante di qualsiasi email di marketing ed è per questo motivo che ti consiglio di prepararla con particolare cura e attenzione.
Idealmente, una riga dell’oggetto ben scritta dovrebbe suscitare curiosità e interesse, catturando l’attenzione delle persone (magari con una promessa interessante o con l’inizio di una storia).
Attenzione però: ovviamente anche il contenuto della tua email deve essere allineato con la tua riga dell’oggetto. In caso contrario potresti perdere la fiducia degli iscritti, che potrebbero decidere di smettere di leggere le tue email o di disiscriversi dalla mailing list.
Quindi sono banditi gli oggetti clickbait che non corrispondono al reale contenuto del messaggio.
Passo #3: scrivi sempre il tuo preheader.
Si tratta di quella riga di testo che appare sotto il mittente e la riga dell’oggetto. Perché è importante?
Perché ti offre una preziosa opportunità per aggiungere ulteriori informazioni e incuriosire il tuo target.
In altre parole si tratta di uno strumento preziosissimo per spingere le persone ad aprire le tue email e volerne sapere di più.
Quindi, assicurati che la piattaforma di email marketing che hai scelto ti permetta di personalizzare il tuo preheader (se te lo stai chiedendo: sì, Emailchef ti permette di farlo).
In caso contrario, è molto probabile che corrisponda in maniera automatica alla parte iniziale della tua email. E magari potrebbe essere qualcosa tipo: “Clicca qui per visitare il sito web”.
Inutile dire che un testo simile non genera alcun tipo di interesse nel tuo pubblico, vero?
Per farla breve, riga dell’oggetto e preheader non sono altro che due facce della stessa medaglia. E l’obiettivo è sempre lo stesso: spingere le persone ad aprire e leggere la tua email.
Ma se le persone continuano a non aprire i tuoi messaggi? Il problema potrebbe essere all’interno delle tue email.
Ma supponiamo che le tue email siano perfette da questo punto di vista: il mittente segue le indicazioni, l’oggetto e il preheader sono ben scritti.
E magari i contatti hanno anche aperto le tue prime email, ma ormai non lo fanno più.
Quale potrebbe essere il problema?
Quasi sicuramente il contenuto delle tue email non è all’altezza delle aspettative del tuo pubblico.
Magari le informazioni date nell’oggetto e nel preheader promettono qualcosa che non corrisponde al contenuto dell’email, oppure sono sempre di natura piuttosto commerciale e non offrono mai un reale valore agli iscritti. E alla lunga le persone potrebbero smettere di aprire e cliccare le tue email.
Proponi quindi contenuti di interesse ai tuoi iscritti. Alcuni messaggi potrebbero essere poi più corti e impattanti, mentre altri potrebbero invece essere più lunghi e intimi.
Oppure la tua email potrebbe avere qualche problema di design. Ma di questo voglio parlartene meglio nel prossimo articolo 🤫.
Come migliorare il tasso di apertura delle tue email? In breve: prestando particolare cura ai dettagli.
La chiave per ottenere un elevato tasso di apertura sembra quindi risiedere nella cura dei dettagli. In questo articolo abbiamo visto i 3 motivi principali per cui le persone non stanno aprendo le tue email, ovvero:
- un nome mittente poco chiaro;
- una riga dell’oggetto che non suscita interesse;
- un preheader casuale.
Quindi ti consiglio di dedicare sempre particolare cura e attenzione alla preparazione di questi 3 aspetti.
Ma se, nonostante tutto, il problema persiste, potrebbe essere opportuno rivedere il contenuto delle tue email.
E ora è il momento di passare alla pratica. Prepara il tuo nome mittente, cura la riga dell’oggetto e non dimenticare mai il preheader.
Al prossimo articolo 👋!