Il modo migliore per far crescere la tua marketing agency? Trattarla come se fosse il tuo miglior cliente. E in questo articolo ti spiego come riuscirci.
Se lavori in un’agenzia di marketing, ogni giorno ti ritrovi a dare il massimo per i tuoi clienti. Ma quanto tempo dedichi al tuo brand?
Forse non abbastanza 😅.
Sì, sembra un paradosso. Eppure è più comune di quello che immagini.
Il risultato è che il tuo brand che rimane nell’ombra, e di conseguenza, perdi opportunità importanti.
In questo articolo, ti parlerò di come iniziare a fare brillare il tuo brand, semplicemente partendo da quello che già fai ogni giorno: aiutare i tuoi clienti a crescere.
Se vuoi iniziare a dare una marcia in più alla tua agenzia, a vedere il tuo brand crescere come mai prima d’ora, continua a leggere. La strada è più semplice di quanto pensi, basta iniziare con il giusto passo.
Preferisci vedere un video sull’argomento?
Qui sotto ne trovi uno che parla proprio di strategia di marketing per agenzie 👇
Consiglio #1: tratta la tua agenzia come fosse il tuo cliente più importante.
Molte agenzie di marketing, pur essendo specializzate nel promuovere il business dei propri clienti, spesso finiscono per trascurare la propria strategia di marketing.
E se lavori in una marketing agency probabilmente non ti sto dicendo niente di nuovo 😅.
Infatti, questo paradosso è più comune di quanto si pensi e spesso è dovuto a una combinazione di fattori: carichi di lavoro elevati, urgenze quotidiane e mancanza di tempo o risorse dedicate alla comunicazione interna.
Quando l’attenzione è rivolta esclusivamente alla gestione dei clienti, è facile dimenticare che anche la tua agenzia ha bisogno di visibilità costante, autorevolezza e di nuovi contatti qualificati. E in assenza di una strategia strutturata, si rischia di dipendere esclusivamente dal passaparola o da clienti fidelizzati, senza generare nuove opportunità.
Succede così che, anche con una struttura consolidata, ci si trovi in una situazione di stallo: i costi fissi restano alti, ma il rischio è che i ricavi non crescano in modo proporzionale.
La soluzione?
Tratta la tua agenzia come se fosse uno dei tuoi migliori clienti.
Definisci un piano di marketing interno con obiettivi concreti, metriche da monitorare e un calendario editoriale ben strutturato. Esattamente come fai per tutti i tuoi clienti.
Parti dall’analisi della tua situazione e chiediti:
- quali sono oggi i miei principali canali di acquisizione?
- Dove posso migliorare la mia presenza?
- Cosa comunicano il mio sito e i miei profili social a chi non mi conosce?
Partendo dalle risposte potrai costruire un piano con obiettivi chiari: magari desideri aumentare la visibilità del brand, generare lead qualificati o posizionarti come punto di riferimento nel tuo settore.
Per riuscirci, programma delle campagne come faresti per uno dei tuoi clienti, assegnando un responsabile interno o un team anche snello, ma dedicato. Può essere una figura junior o un freelance esterno, l’importante è che abbia la responsabilità (e l’autonomia) per portare avanti il piano, con un budget minimo da gestire e KPI da monitorare. Consideralo un investimento: anche poche ore a settimana, se ben organizzate, possono fare la differenza.
Un altro aspetto fondamentale?
Dedica tempo e risorse alla creazione di contenuti di valore. Non limitarti ai classici articoli da blog: pensa a guide scaricabili, video formativi, pillole su LinkedIn, infografiche, mini-serie su Instagram o TikTok se il tuo pubblico è attivo lì.
Magari potresti raccontare i risultati ottenuti con i tuoi clienti (con il loro consenso), spiegare il tuo approccio strategico ai progetti, condividere i tuoi framework o mostrare cosa accade “dietro le quinte” dell’agenzia. Questo tipo di contenuto rafforza la percezione di trasparenza, competenza e affidabilità.
E sì, anche l’email marketing gioca un ruolo chiave e ti può aiutare a rafforzare il legame con i tuoi lead e clienti.
Per iniziare, segmenta la tua mailing list in base al tipo di contatto (prospect, lead freddi, ex clienti, collaboratori, partner) e crea comunicazioni personalizzate per ciascun segmento.
Sfrutta poi al massimo l’email marketing automation, automatizzando flussi di benvenuto, follow-up post-download, newsletter mensili, inviti a eventi o webinar. L’obiettivo è costruire relazioni costanti, non solo vendere.
Non dimenticare poi un “dettaglio” fondamentale: una strategia di marketing ben fatta non si limita ai social. Quindi:
- Assicurati che il sito della tua agenzia sia ben strutturato, aggiornato e ottimizzato per la SEO. Cura ogni pagina come se fosse una landing: chiara, orientata all’azione, con contenuti utili e ben scritti. Integra form di contatto, chatbot o calendari per la prenotazione delle call, così da facilitare l’acquisizione di nuovi lead.
- Valuta anche campagne di advertising su Google, LinkedIn o Meta per intercettare nuovi clienti, oppure promuovi contenuti mirati con budget contenuti ma continui, per alimentare il funnel nel tempo.
- Non trascurare la tua immagine visiva: se il tuo logo, il tuo tono di voce o il tuo sito non rappresentano più chi sei oggi, è il momento di aggiornarli. Ogni elemento concorre a rafforzare la percezione del tuo valore.
Investire nel marketing della tua agenzia non è un vezzo, è una necessità strategica.
Perché se non sei tu il primo a credere nella forza del tuo brand, difficilmente lo faranno gli altri. E se non comunichi tu il valore che sai generare, nessun altro lo farà al posto tuo.
Consiglio #2: il successo della tua strategia dipende dalla qualità dei tuoi contatti.
Una volta che avrai organizzato la tua strategia di marketing interno, il passo successivo è quello di costruire una lista di contatti qualificati su cui lavorare nel tempo.
Specialmente se integri l’email marketing all’interno della tua strategia, questo è un elemento fondamentale.
E il motivo è semplice: l’efficacia dell’email marketing è legata alla qualità della tua mailing list. Ed è per questo che la fase di acquisizione dei contatti è cruciale (e deve essere trattata come parte integrante del processo strategico).
Quindi inizia sempre con una strategia di inbound marketing: crea contenuti che intercettino i bisogni reali dei tuoi clienti e che possano posizionarti come la soluzione a questi problemi.
Blog post, video, white paper, podcast, mini-corsi gratuiti: ogni contenuto è un’opportunità per attrarre e convertire un visitatore in lead. L’importante è che sia pensato per rispondere a un’esigenza specifica del tuo target.
In questa fase, i lead magnet (o risorse gratuite) diventano degli strumenti chiave per ampliare la tua platea di contatti interessati. Ma non basta offrire “una guida generica”: crea risorse verticali e personalizzate per ciascun servizio che offri.
Alcuni esempi?
- Per un’agenzia specializzata in ADV: “Modello di brief per campagne Meta Ads + checklist pre-lancio”.
- Per chi lavora con il B2B e LinkedIn: “Template per messaggi diretti che convertono su LinkedIn”.
- Per agenzie web: “Checklist tecnica per un sito SEO-friendly nel 2025”.
- Per chi offre servizi di automation: “10 workflow indispensabili per generare lead in automatico”.
Se le persone reputeranno il tuo contenuto interessante, lasceranno i propri dati per ottenere la risorsa gratuita.
Ma attenzione: assicurati che il form di acquisizione sia ben strutturato.
Richiedi quindi solo i dati essenziali, ma prevedi almeno una domanda utile per iniziare la segmentazione (es. “Qual è il tuo obiettivo principale?”, oppure “A quale servizio sei interessato?”). Questo ti permetterà di inviare da subito contenuti più rilevanti.
Ma oltre all’email marketing, ci sono altri strumenti che dovresti integrare nella tua strategia per raccogliere lead qualificati. Per farti un esempio, anche la pubblicità a pagamento può giocare un ruolo importante in questa fase, soprattutto se fatta con criterio.
Serviti di campagne su Meta Ads, LinkedIn o Google per spingere lead magnet mirati, geolocalizzati o per nicchie verticali. Ad esempio, puoi creare una campagna rivolta ai marketing manager di e-commerce, offrendo un contenuto specifico sulle best practice SEO per il retail online.
Ma cosa fare una volta acquisiti i contatti?
A questo punto è fondamentale organizzarli in segmenti ben definiti. Alcuni esempi possono includere:
- l’interesse in un servizio particolare (es. SEO, social media, performance marketing…);
- il tipo di azienda (startup, PMI, agenzia, e-commerce, B2B…);
- lo stadio del funnel in cui si trovano (lead freddo, lead qualificato, cliente attivo…);
- la loro provenienza (organico, paid, evento, LinkedIn, referral…).
Un CRM o una piattaforma di email marketing con automazioni intelligenti ti permette di attivare flussi automatici differenziati per ogni segmento, come flussi di onboarding, follow-up in base all’interesse, lead nurturing con contenuti educativi e call-to-action mirate.
Infine, non trascurare LinkedIn come strumento di profilazione attiva. Se lavori in ambito B2B, puoi usare Sales Navigator per costruire liste di prospect, interagire con i loro contenuti e successivamente portarli nel tuo funnel tramite contenuti o campagne mirate.
Ricorda poi che costruire una base solida non significa solo “fare numero”, ma creare una community di contatti realmente interessati a ciò che fai, pronti ad attivarsi nel momento giusto. È questa qualità che renderà efficace la tua strategia di marketing nei mesi successivi.
Consiglio #3: le email sono fondamentali nella fase di lead nurturing (ma inviare un’email non basta).
Acquisire un lead è solo l’inizio di una strategia di marketing ben fatta. Per trasformarlo in cliente, serve costruire una relazione di fiducia e posizionare la tua agenzia come punto di riferimento.
È qui che entra in gioco la fase di lead nurturing, cioè la fase di accompagnamento del contatto lungo il processo decisionale.
Per iniziare, ti consiglio di impostare una welcome serie ben progettata, ovvero una sequenza automatica di 3–5 email che ha lo scopo di accompagnare il nuovo iscritto nei primi giorni successivi alla sua iscrizione.
Ma ti mostro un esempio pratico:
- Email 1: email di benvenuto che include una breve introduzione all’agenzia e una panoramica su cosa aspettarsi.
- Email 2: un contenuto utile in base all’interesse dichiarato in fase di registrazione (es. guida, video, articolo tecnico).
- Email 3: un caso studio sintetico o un esempio di risultato concreto ottenuto per un cliente simile.
- Email 4: invito a seguirti sui canali social o iscriversi a un webinar/evento.
- Email 5: invito soft alla conversazione: “Hai bisogno di supporto su questo tema? Scrivici.”
Una volta concluso il primo onboarding, si passerà alla fase di nurturing continuativo.
Le newsletter periodiche sono un’arma potente in questo senso, ma vanno progettate con cura. Il contenuto non deve essere autoreferenziale, piuttosto il focus deve essere sul valore per il lettore.
Ma eccoti alcuni spunti di contenuto per la tua newsletter:
- Analizza i trend del tuo settore o includi aggiornamenti normativi (es. novità Meta, evoluzione SEO, nuove regole privacy).
- Mini case study verticali con problemi → soluzioni → risultati.
- Raccolte di tool, template, checklist da usare subito.
- Behind the scenes dei progetti dell’agenzia: come affronti i briefing o gestisci una strategia omnicanale.
- Q&A dai clienti: “Ci chiedono spesso come valutare le performance di una campagna…”.
Usa anche email a contenuto “ibrido”, ad esempio:
- “Lo sapevi che…” + insight + call-to-action al tuo servizio.
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- “3 errori comuni che vediamo nel…” + soluzioni + link a un approfondimento.
3 errori comuni che vediamo nella gestione delle campagne Google Ads:
1) keyword troppo generiche,
2) mancanza di test A/B,
3) pagine di destinazione non ottimizzate.
In parallelo, monitora l’engagement: osserva aperture, clic, tempo di lettura e frequenza di interazione. Se un contatto apre sempre le email su un tema (es. LinkedIn Ads) ma ignora tutto il resto, puoi attivare una automazione personalizzata con contenuti avanzati solo su quel topic, magari con un invito a una call o a una prova gratuita.
Un altro consiglio: non affidarti solo alle email promozionali. Crea flussi educativi, anche lunghi, che distribuiscano valore nel tempo. Per esempio:
- Un percorso email in 4 settimane su “Come strutturare una strategia SEO in-house”.
- Un corso gratuito via email con brevi lezioni settimanali.
- Un calendario con inviti ricorrenti a live mensili o video aggiornamenti.
Infine, usa l’email marketing anche come canale di posizionamento personale: la voce del CEO o del founder dell’agenzia può fare la differenza. Una rubrica mensile scritta in prima persona, con un tono diretto, può creare un legame più forte e umano.
Ricorda: fare nurturing non significa solo inviare email, ma costruire fiducia, generare autorità e restare nella mente del tuo contatto fino a quando sarà pronto a diventare cliente. Se curato nel tempo, questo processo crea un vantaggio competitivo duraturo.
Fai crescere la tua agenzia con un piano di marketing ad hoc.
Il marketing per la propria agenzia non può essere un pensiero accessorio, né tantomeno un’attività da posticipare “quando ci sarà tempo”.
Se sei nel settore, sai bene quanto lavoro, strategia e attenzione servano per costruire una brand identity solida, attrarre i clienti giusti e trasformare l’autorevolezza in lead concreti. Ma se questo impegno lo riservi solo ai tuoi clienti, stai rinunciando (ogni giorno) a nuove opportunità, a maggiore margine di guadagno e alla possibilità di occupare uno spazio distintivo nel mercato.
Procrastinare o ignorare il marketing della tua agenzia equivale a lasciare ad altri il controllo sulla percezione che il mercato ha di te. E, con ogni probabilità, quelle agenzie che oggi ti sembrano più visibili, più riconoscibili, più “avanti”… semplicemente hanno iniziato prima a trattarsi come il loro miglior cliente.
Non serve rifare tutto da zero. Non servono 6 mesi di rebranding. Serve una sola decisione: iniziare a mettere la tua agenzia — i suoi obiettivi, la sua voce, la sua reputazione — al centro di una strategia, non ai margini.
E sì: tra gli strumenti da integrare c’è anche l’email marketing.
Se vuoi iniziare a farlo in modo semplice e professionale, con Emailchef puoi farlo gratuitamente per un mese. Nessun vincolo, solo un’opportunità concreta per testare un canale che — se ben usato — può fare la differenza.