Come migliorare le campagne email con l'intelligenza artificiale

Intelligenza artificiale: come usarla per creare campagne di email marketing ancora più efficaci.

L’AI è uno strumento potentissimo, capace di semplificare il lavoro di marketer e professionisti di ogni settore. Ma come usarlo bene? Te ne parlo in questo articolo.

L’intelligenza artificiale sta trasformando profondamente il mondo del marketing digitale. Ma quando si parla di email marketing e AI, la maggior parte delle discussioni si ferma a usi superficiali: scrivere una newsletter con ChatGPT, generare oggetti email, o creare un paio di call to action.

In realtà, il vero potenziale dell’AI per chi lavora con le email è molto più ampio

Sì, perché l’intelligenza artificiale può diventare il tuo alleato più potente, accompagnandoti durante l’analisi dei dati e la personalizzazione dinamica dei contenuti. 

A patto, però, che tu sappia come usarla BENE.

In questo articolo vedremo:

  • come l’AI può migliorare drasticamente le performance delle tue campagne email;
  • perché scrivere email con l’intelligenza artificiale è solo la punta dell’iceberg;
  • quali prompt usare per ottenere risultati davvero utili;
  • come cambia il ruolo del marketer nell’era degli assistenti intelligenti.

Vuoi saperne di più sull’argomento?

Qui sotto trovi l’intervista a Luca Marras su intelligenza artificiale e email marketing.

L'IA sta cambiando l'Email Marketing? Scopriamo il futuro del settore con Luca Marras

Perché usare l’intelligenza artificiale nell’email marketing.

Partiamo da una verità spesso sottovalutata: l’email marketing genera il ROI più alto tra tutti i canali digitali. Ma è anche uno dei più complessi, perché prevede molti task diversi da gestire: scrittura dei contenuti, segmentazione, automazioni, analisi dei report, test A/B, deliverability…

Qui entra in gioco l’AI: uno strumento capace non solo di automatizzare attività ripetitive, ma soprattutto di fornire insight strategici e supportare decisioni creative.

I benefici dell’intelligenza artificiale nelle campagne di email marketing sono numerosi, e conoscerli è solo il primo passo per sfruttarli al meglio.

Eccoti qualche esempio concreto 👇.

I principali vantaggi dell’AI applicata all’email marketing:

1. Analisi avanzata dei dati.

L’AI può interpretare dati strutturati e non, anche da fonti grezze come CSV, screenshot o report esportati. Può dirti quali email hanno funzionato meglio, dove gli utenti cliccano di più, quali segmenti convertono, e perfino individuare pattern che ti erano sfuggiti.

2. Scrittura personalizzata e contestuale.

Non si tratta solo di generare testi generici. Un’AI ben istruita può scrivere email con un tone of voice coerente, personalizzate in base al segmento o al funnel in cui si trova l’utente.

3. Testing e ottimizzazione.

Puoi far generare varianti di oggetti, call to action, o interi body email, poi chiedere all’AI di valutare quale funziona meglio in base a criteri specifici (lunghezza, tono, appeal, chiarezza…).

4. Supporto alla strategia.

Oltre ai testi, l’intelligenza artificiale può aiutarti a migliorare la tua strategia di email marketing: individuare errori logici nei flussi automatici, suggerire nuove sequenze, migliorare la segmentazione o la frequenza di invio.

Non solo contenuti: sfrutta l’AI come analista e stratega.

Oggi, molti professionisti si limitano a usare l’intelligenza artificiale per generare testi e bozze di email. Ma l’AI può fare molto di più: è uno strumento avanzato capace di leggere, interpretare e ragionare su dati e documenti complessi, trasformandoli in insight preziosi per la tua strategia.

Sì, perché l’AI è in grado di analizzare qualsiasi tipo di materiale relativo alle tue campagne, come ad esempio:

  • file esportati dalle piattaforme di email marketing con tutti i dati di performance;
  • screenshot di workflow e automazioni per analizzare flussi e logiche;
  • testi di email precedenti per valutare stile, tono e struttura;
  • informazioni di contesto sul tuo target, sulle offerte e sugli obiettivi di business.

In pochi secondi, l’AI riesce a sintetizzare tutto questo, riconoscendo quali email hanno ottenuto i migliori risultati, quali segmenti rispondono meglio e soprattutto individuando eventuali incoerenze o punti critici che causano abbandoni o cali di performance.

È come avere un data analyst esperto sempre al tuo fianco, che ti libera dalla fatica di dover esportare e analizzare manualmente enormi quantità di dati, spesso sparsi su fogli Excel o report difficili da interpretare. Questo non solo ti fa risparmiare tempo, ma soprattutto ti permette di migliorare in modo continuo e preciso le tue campagne, partendo da ciò che hai già realizzato, prima ancora di mettere mano alla scrittura di nuovi contenuti.

In sostanza, l’AI diventa un vero e proprio alleato strategico, capace di guidarti nelle decisioni più importanti e di offrirti una visione chiara e approfondita delle tue campagne email.

Ma come usare l’AI per scrivere email davvero efficaci?

Scrivere una newsletter con l’AI è diventato semplice e accessibile a chiunque, grazie a strumenti come ChatGPT o simili. Tuttavia, creare una newsletter che sia davvero efficace, capace di coinvolgere, convertire e rafforzare il rapporto con il destinatario, è tutta un’altra storia.

Il segreto non sta nell’usare l’AI come una semplice scorciatoia per risparmiare tempo o fatica, ma nel considerarla come una vera e propria collaboratrice creativa e strategica. Questo significa darle tutto il contesto necessario per lavorare bene: informazioni precise sul pubblico di riferimento, sul tono che vuoi adottare, sugli obiettivi della campagna e sulle esperienze pregresse.

L’AI non è una bacchetta magica che genera automaticamente testi perfetti, ma un sistema che risponde alle istruzioni e ai dati che le fornisci. Se il contesto è vago o insufficiente, i risultati saranno genericamente mediocri. Se invece la alimenti con informazioni dettagliate, feedback chiari e riferimenti concreti (come email precedenti, linee guida di brand, dati sulle performance) l’AI può trasformarsi in un vero alleato, capace di produrre contenuti coerenti, personalizzati e persuasivi.

Alla ricerca di un esempio pratico? Ecco come utilizzare l’AI nelle tue campagne email.

Mettere l’intelligenza artificiale al servizio delle tue campagne email non significa solo “far scrivere” all’AI, ma seguirla in un processo strutturato e consapevole, capace di massimizzare i risultati.

Per ottenere contenuti efficaci e davvero personalizzati, è importante lavorare passo dopo passo, combinando l’esperienza umana con la potenza analitica e creativa dell’AI.

Ma eccoti un flusso pratico che puoi applicare subito:

1. Carica i materiali esistenti.

Inizia fornendo all’AI un insieme di materiali utili per comprenderne il contesto: testi di email passate, linee guida di branding, PDF di prodotto, FAQ o informazioni specifiche sul tuo pubblico. Ad esempio, puoi caricare la newsletter più performante degli ultimi mesi o il documento che descrive il tono di voce del tuo brand. Questo permette all’AI di allinearsi subito con il tuo stile e obiettivi.

2. Fai fare un’analisi critica.

Chiedi all’AI di leggere le email che hai caricato e di indicarti punti di forza e debolezza. Un prompt utile potrebbe essere: “Analizza queste email e suggerisci cosa funziona bene in termini di chiarezza, tono e call to action, e cosa invece può essere migliorato.” In pochi secondi, avrai un feedback dettagliato che spesso ti aiuta a scoprire errori o opportunità che ti erano sfuggite.

3. Dai un obiettivo preciso.

Quando chiedi all’AI di generare nuovi contenuti, sii specifico su chi è il destinatario (es. utenti che hanno abbandonato il carrello, clienti fidelizzati, nuovi iscritti) e cosa vuoi ottenere (click, acquisti, iscrizioni). Per esempio: “Scrivi due email per il segmento utenti freddi, con l’obiettivo di aumentare l’apertura e proporre un’offerta speciale.” Così l’AI può personalizzare i messaggi in modo mirato.

4. Falle scrivere due versioni.

Non accontentarti di una sola proposta. Chiedi all’AI di generare due alternative diverse per oggetto, corpo e call to action. Poi, chiedile di confrontarle e motivare quale sia più efficace, per esempio: “Quale versione pensi possa ottenere più click e perché?” Questa operazione ti dà più opzioni su cui lavorare e aiuta a capire meglio cosa funziona.

5. Aggiungi il tuo tocco finale.

Infine, ricorda che nessuna AI può sostituire completamente il giudizio umano. Usa la versione migliore come base, ma modificala secondo la tua esperienza e la conoscenza approfondita del tuo pubblico, affinché il messaggio risulti autentico, coerente e convincente.

📌 Prompt intelligenti = risultati intelligenti

La qualità del prompt determina la qualità dell’output.
Qui sotto trovi qualche esempio di prompt efficaci per l’email marketing

Ecco 3 email inviate a questo segmento. Analizzale e suggerisci cosa potremmo migliorare in termini di chiarezza, tono e call to action.

Scrivi due varianti di questa email per utenti che hanno già acquistato, con un tono più empatico e un’offerta di upgrade.

Ti passo uno screenshot di un’automazione: ci sono errori logici o passaggi poco chiari?

💡Ricorda: più contesto fornisci, più l’AI lavorerà come un vero collaboratore.

Come cambia il ruolo del marketer (e perché l’AI non ti sostituirà).

L’intelligenza artificiale non è qui per rimpiazzare il marketer, ma per trasformare radicalmente il modo in cui lavora. Piuttosto che sostituire la creatività e il pensiero strategico umano, l’AI diventa uno strumento potentissimo che, se usato correttamente, può amplificare le capacità del professionista.

Il ruolo del marketer evolve in quello di orchestratore: non più solo esecutore di singoli compiti, ma un regista capace di combinare diversi modelli, strumenti, dati e flussi di lavoro. Non si tratta più di “usare ChatGPT” o un singolo tool, ma di conoscere a fondo le potenzialità e i limiti di molteplici tecnologie, saperle integrare tra loro e indirizzarle verso un obiettivo chiaro e misurabile.

In pratica, il marketer diventa un analista creativo e strategico che:

  • interpreta i dati forniti dall’AI per prendere decisioni informate e personalizzare le campagne;
  • definisce il contesto, il tono e gli obiettivi precisi da comunicare agli assistenti intelligenti;
  • valuta e seleziona le proposte generate dall’AI, adattandole alla sensibilità del proprio pubblico;
  • sperimenta nuovi approcci, testando varianti e ottimizzando continuamente la strategia;
  • gestisce l’intero ecosistema tecnologico di marketing, integrando automazioni, CRM, AI e piattaforme di email marketing.

In questo senso, l’AI non diminuisce l’importanza del marketer, ma anzi richiede competenze più sofisticate, un mindset più aperto e una maggiore capacità di sintesi tra tecnologia e umanità.

Chi saprà adattarsi per tempo, imparando a far dialogare efficacemente intelligenza artificiale e intuizione umana, non solo resterà competitivo, ma potrà creare campagne più efficaci, innovative e coinvolgenti.

In definitiva, l’AI è un alleato, non un concorrente: una risorsa che libera tempo e energia per concentrarsi su ciò che conta davvero, la strategia e la creatività.

Email marketing e AI: collaborazione, non sostituzione.

L’intelligenza artificiale non è la fine del marketing come lo conosciamo, ma l’inizio di una nuova fase: più veloce, più precisa, più personalizzata. Se usata con metodo, consapevolezza e spirito critico, può trasformare il modo in cui crei, analizzi e ottimizzi le tue campagne email.

Il vero salto non sta nell’automatizzare la scrittura, ma nel ripensare l’intero processo creativo e strategico. L’AI ti aiuta a capire meglio i dati, testare in modo più efficace, scrivere con maggiore coerenza e prendere decisioni più rapide. Ma resta a te, al tuo intuito, alla tua visione, alla tua capacità di connettere le informazioni, il compito di guidarla.

Chi saprà sfruttarla come alleata evolverà da semplice esecutore a vero direttore d’orchestra del proprio marketing.

E in un panorama sempre più affollato di contenuti, questa differenza sarà ciò che ti farà distinguere.

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