Come scrivere newsletter efficaci grazie alla Soap Opera Sequence

Come scrivere newsletter che appassionano (e convertono) grazie a una Soap Opera Sequence

Una Soap Opera Sequence è una strategia di marketing che trasforma le email in puntate che i tuoi lettori non vedono l’ora di aprire e leggere. Ma come funziona? E come sfruttarla al meglio?

Hai mai dedicato tempo, cura e creatività per scrivere un’email… per poi vedere tassi di apertura deludenti e clic quasi inesistenti? 

Sì, è frustrante 😅. 

La sensazione è quella di parlare nel vuoto, come se i tuoi messaggi venissero ignorati, nonostante l’impegno. 

Ma cosa succederebbe se ci fosse un modo per capovolgere la situazione? Un approccio che non solo aumenti le aperture e i clic, ma trasformi i tuoi lettori in fan affezionati, impazienti di leggere la tua prossima email?

Quel modo esiste. 

Si chiama Soap Opera Sequence: una tecnica narrativa applicata all’email marketing, in grado di generare attenzione, empatia e conversioni grazie al potere dello storytelling. In questo articolo scoprirai cos’è, come si struttura e quando usarla per ottenere il massimo impatto.

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Qui sotto ne trovi uno che parla proprio di Soap Opera Sequence 👇

Soap Opera Sequence: come fidelizzare i tuoi Iscritti e raggiungere i tuoi obiettivi con le email

Cos'è una Soap Opera Sequence (e perché gli iscritti non potranno più fare a meno di leggerti).

La Soap Opera Sequence (o SOS) prevede l’invio di email automatizzate pensate per costruire una narrazione “a episodi”. 

Il principio di base è molto semplice, perché prende spunto da un mondo che conosciamo molto bene: quello delle soap opera e delle serie TV. 

Una soap opera sequence inizia con una situazione intrigante, poi succede qualcosa che cambia tutto, e proprio quando sei sul punto di scoprire cosa succede… arriva il colpo di scena 💥. 

E ti ritrovi a voler vedere l’episodio successivo. 

Esattamente come una serie tv su Netflix (ne sai qualcosa immagino 😂).

In una SOS, ogni messaggio ha un ruolo preciso: catturare l’attenzione, creare aspettativa, coinvolgere emotivamente. 

Ma soprattutto porta il lettore a voler sapere come va a finire. E, puntata dopo puntata, lo si accompagna verso un’azione ben precisa: magari acquistare un prodotto, iscriversi a un corso, prenotare una consulenza o qualsiasi altra conversione.

Ma qual è la differenza rispetto alle solite email promozionali? 

La SOS non si limita a parlare del prodotto o dell’offerta, ma racconta una storia. Una storia vera, sentita, in cui il lettore può identificarsi. Magari parli di te, di un tuo cliente, di qualcuno che si trovava esattamente nella stessa situazione del tuo pubblico. 

Mostri ai lettori problemi, dubbi, paure in cui si identificano. 

E poi li guidi verso la soluzione, ovvero i tuoi prodotti o servizi.

L’obiettivo è quello di creare un viaggio emotivo in cui chi legge non si sente uno spettatore passivo, ma parte della storia. E se tutto è stato costruito nel modo giusto, l’azione che gli chiederai di compiere alla fine di quel viaggio gli sembrerà la scelta più naturale da fare.

In questo senso, la SOS non è solo un sistema per “vendere di più”, ma uno strumento per creare connessione, fiducia e coinvolgimento. Clic, aperture e conversioni saranno poi un piacevole “effetto collaterale”.

I 4 elementi base di una Soap Opera Sequence (più un esempio pratico).

Una Soap Opera Sequence ben riuscita è il risultato di una strategia pensata con cura.

Ed è proprio come verrà strutturata a fare la differenza tra una semplice serie di email “che provano a vendere qualcosa”… e una sequenza narrativa capace di appassionare, educare e portare le persone a compiere un’azione in modo naturale, quasi inevitabile.

Alla base di tutto ci sono quattro elementi chiave, che lavorano in sinergia per creare un’esperienza coerente, coinvolgente e, soprattutto, efficace. 

Vediamoli insieme.

  1. Racconta una storia vera (o che sembri tale).
    Tutto parte da una narrazione. Che sia la tua storia personale, quella di un cliente o un episodio aziendale, l’importante è che sia autentica, credibile, e soprattutto rilevante per chi legge. L’obiettivo non è intrattenere per il gusto di farlo, ma costruire un ponte tra te e il tuo pubblico.
    Potresti raccontare di un problema comune, di una sfida quotidiana, di un momento difficile. E nel farlo, il lettore dovrebbe riconoscersi e pensare “questa cosa è successa anche a me”. 
  2. Inserisci un “cliffhanger”.
    Chiudi le email lasciando qualcosa in sospeso.
    Proprio come fanno le serie TV: quando stai per scoprire un dettaglio importante… arriva il “ci vediamo alla prossima puntata”. Questo piccolo trucco narrativo è potentissimo. Tiene alta l’attenzione, crea aspettativa e rende le tue email attese.
    Chi ti legge vorrà sapere come va a finire il tuo racconto, quindi sarà molto più propenso ad aprire anche le successive.
  3. Oltre a generare emozione, comunica valore.
    Anche se il cuore della SOS è la narrazione, ogni email deve insegnare qualcosa. Mostrare un’idea, un metodo, una soluzione. Magari in modo sottile, integrato nella storia, ma sempre con l’intento di far crescere chi legge.
    Perché quando le persone sentono di aver imparato qualcosa grazie a te, cominciano a percepirti come una guida, una risorsa affidabile, qualcuno che vale la pena seguire.
  4. Inserisci una chiamata all’azione chiara e coerente.
    Dopo aver raccontato, coinvolto, insegnato, arriva il momento di guidare il lettore verso un’azione concreta. Ed è qui che si gioca tutto. L’ultima email, o a volte le ultime due, devono rendere chiaro il perché agire subito.
    Che si tratti di acquistare un prodotto, prenotare una call o iscriversi a qualcosa, l’invito deve sembrare la naturale conseguenza di tutto il percorso fatto insieme.

Ok, ma dopo tutta questa teoria voglio farti un esempio concreto.

Immagina di essere un nutrizionista che lavora online. 

Come usare una Soap Opera Sequence per presentare il tuo programma di coaching nutrizionale in modo autentico, senza sembrare troppo promozionale?

Potresti iniziare raccontando un episodio personale, magari risalente ai tempi dell’università. In quel periodo, ti sentivi spesso stanco, avevi difficoltà a concentrarti e rendevi meno del dovuto. Magari hai provato a “tenere botta” con caffè e snack veloci, ma niente sembrava funzionare davvero. Fino al giorno in cui tutto è crollato: un esame importante fallito, o una presentazione andata male, che ti ha fatto sentire davvero a terra.

Da lì si accende la svolta. 

Scopri un nuovo approccio all’alimentazione, più consapevole e strutturato. Cominci a sperimentare su te stesso, fai tentativi, studi, ti informi. E piano piano qualcosa cambia: più energia, più lucidità, più risultati. Questa parte della storia si può sviluppare nelle email successive, in cui racconti le trasformazioni concrete che hai vissuto, ma anche gli ostacoli affrontati lungo il percorso (come le ricadute, le abitudini difficili da abbandonare, i momenti di dubbio).

Intanto, ogni email si chiude con una piccola suspense. Magari con una domanda lasciata in sospeso (“Ma il vero cambiamento è arrivato solo qualche mese dopo…”) o con un’anticipazione (“E proprio quando pensavo di aver risolto tutto, è successa una cosa che non mi aspettavo”).

Infine, dopo aver costruito la relazione e aver mostrato il tuo percorso in modo sincero e utile, arrivi al momento dell’invito: proponi il tuo programma di coaching come la naturale evoluzione della storia. 

A quel punto, chi ha seguito tutte le email non ti vede solo come “uno che vuole vendere qualcosa”, ma come qualcuno che ha vissuto sulla propria pelle quello che anche loro stanno attraversando, e che può davvero aiutarli a fare lo stesso percorso.

Consigli pratici per un cliffhanger che tiene attaccati agli schermi.

Te l’ho già anticipato, ma c’è un elemento che merita un approfondimento: il cliffhanger.

Si tratta del motore narrativo che tiene in piedi tutta una Soap Opera Sequence.

Letteralmente verrebbe tradotto come “appendere a un dirupo”. Può sembrare strano, ma a pensarci bene è proprio quello che fa con il lettore: lo lascia sospeso nel momento di massima tensione, proprio quando sta per succedere qualcosa di importante.

È quel trucco narrativo che trovi in ogni serie TV ben scritta. 

Quando stai per scoprire il segreto del protagonista… schermo nero e sigla finale

Il motivo per cui questa strategia funziona è semplice: il nostro cervello odia le storie lasciate a metà. E farà di tutto per arrivare alla fine, anche aprire l’email successiva 😏.

I modi in cui puoi usare il cliffhanger nella tua SOS sono diversi. Qui sotto ne ho raccolto qualcuno 👇

  • Una domanda senza risposta:
    Ma quello che è successo la mattina dopo ha cambiato tutto…
  • Una frase lasciata a metà:
    E proprio mentre pensavo di mollare tutto, è arrivata quella chiamata che…
  • Una promessa di rivelazione futura:
    Nel prossimo messaggio ti spiego la tecnica che mi ha permesso di raddoppiare i clienti (senza spendere un euro in ads).

💡 Bonus tip

Il cliffhanger non serve solo a “creare suspense”. Può anche guidare l’attenzione verso ciò che accadrà nella prossima email. In questo modo non solo incuriosisci, ma prepari il terreno al messaggio successivo, rendendolo ancora più efficace.

Ma perché funziona così bene? 

Il motivo principale è che il cliffhanger sfrutta un meccanismo potentissimo della nostra mente: la curiosità

Quando una storia resta in sospeso, quando un dettaglio importante viene rimandato, quando qualcosa “sta per accadere”… il nostro cervello non riesce a ignorarlo. 

Vuole sapere come va a finire. 

È come se si aprisse un piccolo cerchio nella testa del lettore, che può essere chiuso solo leggendo il prossimo messaggio.

Questa tensione narrativa crea un vero e proprio effetto a catena: ogni email si aggancia alla precedente e prepara la successiva, proprio come i capitoli di una serie TV ben scritta. Il lettore inizia a vedere la tua sequenza non come un insieme di email isolate, ma come un’unica storia che si srotola un giorno dopo l’altro. 

E a quel punto l’apertura delle email non è più un gesto meccanico: diventa un appuntamento. Una piccola abitudine quotidiana.

Inoltre, il cliffhanger ha un effetto collaterale molto interessante: dà ritmo alla sequenza.

Quando lo usi bene, ogni email ha un inizio forte, uno sviluppo coinvolgente e una chiusura che spinge naturalmente verso il prossimo passo. Questo mantiene alta l’attenzione, evita la noia e rende la tua comunicazione molto più memorabile.

In fondo, ogni cliffhanger è una miccia. Una miccia che accende la curiosità. E più il lettore è curioso, più si sente coinvolto. Più si sente coinvolto, più si fida. E più si fida, più sarà disposto ad ascoltarti… fino all’ultima call to action.

Quando usare (e quando evitare) la Soap Opera Sequence.

La Soap Opera Sequence non è una tecnica da utilizzare sempre e comunque. 

Anzi, se applicata nel momento sbagliato o fuori contesto, rischia di suonare forzata e ottenere un effetto opposto a quello desiderato.

Ma quando viene usata nel modo giusto (con il pubblico giusto e nel momento giusto) può trasformare una lista apparentemente disinteressata in un gruppo di lettori coinvolti, curiosi e pronti ad ascoltare (e acquistare).

È uno strumento potente, ma va dosato con consapevolezza. 

Ecco alcuni contesti in cui la SOS può davvero fare la differenza, aiutandoti a creare connessioni autentiche con chi ti legge:

  1. Welcome Series (sequenza di benvenuto).
    È uno degli usi migliori per una Soap Opera Sequence.
    Quando un nuovo utente entra nella tua mailing list, non sa ancora chi sei. Invece di inviargli una classica email di ringraziamento e un coupon, raccontagli chi sei, cosa ti ha spinto a creare il tuo prodotto o servizio, e perché può fidarsi di te.

Esempio 👇

Ciao, sono Laura. Ero una freelance stressata e senza vita sociale… finché non ho scoperto il potere dell’organizzazione visiva. Oggi aiuto altre freelance a liberare tempo e rimettere ordine nella propria vita.

  1. Prima di un lancio.
    Se stai per lanciare un corso, un software o un nuovo servizio, usa la SOS nei giorni precedenti per creare attesa. Racconta la genesi del prodotto, le difficoltà superate, le prime persone che l’hanno testato e come ha cambiato la loro vita.

Esempio 👇

Un anno fa avevo un’idea: creare un corso per aiutare i freelance a trovare clienti senza svendersi. Ma trasformare quell’idea in qualcosa di utile è stato tutt’altro che semplice.
Ho buttato via tre versioni, ho fatto test con i primi iscritti, ho raccolto feedback e migliorato ogni modulo. Oggi quel corso è finalmente pronto. E nei prossimi giorni ti racconterò perché può davvero cambiare il modo in cui lavori (e vivi) ogni giorno.

  1. Per riattivare una lista “fredda”. Hai iscritti che non aprono le tue email da mesi? Un approccio emotivo e narrativo può essere il modo giusto per riconnetterti.

Esempio 👇

È passato un po’ di tempo, e forse ti stai chiedendo chi sono. Ti capisco.
Ma oggi voglio raccontarti una storia…

La Soap Opera Sequence è coinvolgente, empatica, trasformativa. Ma non è una bacchetta magica da utilizzare sempre e comunque.

In alcuni contesti, rischia di essere fuori luogo e rallentare una comunicazione che invece dovrebbe essere rapida, chiara e funzionale.

Ecco tre casi in cui è meglio evitarla:

  • Downsell.
    Hai fatto un’offerta e l’utente ha detto no. Ora hai una finestra stretta per rilanciare con una proposta più accessibile. È il momento di essere concisi: niente giri di parole, niente backstory. Solo una seconda chance chiara e immediata.
  • Email transazionali.
    Conferme d’ordine, notifiche di pagamento, avvisi di spedizione, recuperi carrello… tutte email che il destinatario apre per ottenere subito un’informazione. Una narrazione qui distrarrebbe e appesantirebbe la lettura. Meglio restare sintetici e funzionali.
  • Newsletter ricorrenti.
    La SOS è una mini-serie, con un inizio, uno sviluppo e una fine. Se invii contenuti settimanali o aggiornamenti regolari, meglio adottare uno stile più diretto e modulabile.
    Ogni puntata deve poter vivere da sola, senza che il lettore debba ricordarsi cosa è successo nell’episodio precedente.

Una storia ben scritta è uno strumento potente, che a volte vale più di tante email promozionali.

Una Soap Opera Sequence ben costruita non è una trovata furba per vendere di più. 

È una narrazione che crea empatia, una relazione che si rafforza email dopo email, un percorso che porta il lettore a fidarsi di te, a sentirsi capito, e a scegliere spontaneamente di seguirti.

In un mondo in cui le caselle di posta sono piene di offerte, promozioni e tentativi di vendita… tu puoi distinguerti raccontando una storia. Una storia vera, coinvolgente, strutturata per lasciare il segno.

Quindi smetti di pensare alle tue email solo come semplici strumenti di vendita.

Comincia a vederle per quello che possono diventare: capitoli di una storia che il tuo pubblico non vede l’ora di leggere. 

E tu, il protagonista che stavano aspettando.

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Luca Marras

Scritto da Luca Marras: CEO presso Emailchef, esperto di email marketing e email deliverability.

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